Finalmente in arrivo a Roma la mostra su Sergio Leone dal 17 Dicembre 2019 al 3 Maggio 2020 presso l’Ara Pacis.
Questa mostra si è avvalsa della collaborazione di molti enti, nazionale ed internazionali, per presentare un progetto di alta qualità che abbraccia tutte le opere importanti del regista e che coinvolge il visitatore in un’esperienza multisensoriale. Dal punto di vista italiano, la mostra è stata promossa dall’assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali e realizzata con il contributo del ministero dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo.
Il percorso formativo scelto dai realizzatori Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini, è stato creato in modo da capire le origini del genio, introducendo il rapporto che aveva Sergio Leone con il cinema, grazie anche a suo padre, regista acclamato del cinema muto. L’esposizione tratta le diverse fasi artistiche del regista: la fase peplum, inventiva italiana che cercava di ottenere il massimo da un piccolo budget, il sottogenere consisteva in film storici in costume con una rappresentazione tra il film d’azione e quello fantastico, successivamente renderà sua la scena del western con la coronazione della sua carriera con la regia di C’era una volta in America. Infine, sarà possibile ripercorrere la sua vita cinematografica grazie a filmati inediti conservati dalla famiglia Leone e dalla Unidis Jolly film.
All’interno della mostra è stata istituita un’area nella quale sono stati collocati i cimeli del registra, i suoi bozzetti e i suoi modellini, tutto accompagnato dalle fotografie scattate dall’artista Angelo Novi, il quale è stato fondamentale nelle documentazioni dell’operato di grandi registi italiani come Sergio Leone e Pier Paolo Pasolini. Quindi sarà possibile capire da dove traeva ispirazione Leone, tra gli argomenti più importanti troviamo l’amore per i classici del passato e l’interesse verso l’architettura e l’arte figurativa. Capire Sergio Leone è capire anche i registi contemporanei più famosi che si ispirano a lui, tra i tanti, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Quentin Tarantino e Clint Eastwood.
In ricordo del regista era stata organizzata la stessa mostra a Parigi, presso la Cinémathèque Française e avendo ottenuto molto successo è stata portata in Italia con la collaborazione della fondazione cineteca di Bologna, un luogo di conservazione archivistica e di restauro, di promozione e diffusione del cinema e dell’audiovisivo.
Canon è il digital imagin patner della mostra, la quale ha più volte collaborato con la fondazione cineteca di Bologna, e che in prima fila si batte per il valore della creazione e produzione italiana.
Dalla mostra sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone, a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.
L’accesso alla mostra è gratuito per coloro che sono tesserati MIC, ma ci sono anche numerose riduzioni, per maggiori informazioni visitate il sito.