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Serianni va in pensione: La Sapienza saluta un suo pilastro

“E se il mondo sapesse il valor che ebbe/ Insegnando italiano retto e giusto/ Assai lo loda e più lo loderebbe”. È così, adattando il testo del sesto canto del Paradiso di Dante Alighieri, che gli allievi hanno voluto dedicare il loro pensiero e la loro gratitudine al professor Serianni.

Dopo trentasette anni di insegnamento presso la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma, il professore e studioso Luca Serianni chiude la sua lunga carriera con la sua ultima lezione, proprio questa settimana.

Italianista e filologo, ha dedicato il suo lavoro alla linguistica italiana in tutte le sue inclinazioni e cambiamenti nel corso del tempo.

Elencare il suo lungo curriculum e citare la grandissima quantità di pubblicazioni sarebbe impossibile, ma basti ricordare che fu allievo del linguista Arrigo Castellani e ha pubblicato, nel 1988, un’importante grammatica italiana dal titolo “Italiano” più volte ristampata.

Dal 2004, affiancato da Maurizio Trifone cura, inoltre, il Devoto-Oli, Vocabolario della lingua italiana. Socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, è anche dal 2010 vicepresidente della Società Dante Alighieri. È direttore delle riviste Studi linguistici italiani e Studi di lessicografia italiana.

Il professor Luca Serianni, in tutti questi anni, ha sicuramente visto nelle sue aule migliaia di giovani studenti e a tutti, nessuno escluso, ha saputo trasmettere la sua passione e il suo sapere, senza mai vantarsene o sovrastare.

Con la sua calma, la sua compostezza e la sua sottile ironia, le lezioni  non sono mai state banali, sempre coinvolgenti in un modo che solo chi ne ha fatto esperienza può davvero capire fino in fondo.

Lo studio dell’italiano, da molti denigrato o ritenuto inutile, è invece qualcosa di fondamentale perché è proprio nelle variazioni di una lingua e nelle sue trasformazioni negli anni che si rispecchiano quelle di una civiltà e del suo modo di pensare. Questo è cio che di sicuro tantissimi studenti hanno colto, assistendo anche ad una sola lezione di Serianni.

L’Università dovrebbe essere una realtà in cui i ragazzi, oltre ad accrescere la propria cultura, possano anche rendersi conto di ciò che si aspettano dal proprio futuro e quindi sviluppare i propri talenti e inclinazioni nel modo che credono migliore: il professor Luca Serianni è una di quelle persone che sanno trasmettere sicurezza in ciascuno di noi e sono docenti come lui che formano davvero delle menti pronte ad affrontare la vita.

Ludovica Mora