Quanti e quanto forti sono, ancora oggi, i ricordi che riaffiorano al solo sentire la parola “Carosello”? Il celebre programma televisivo, andato in onda per la prima volta il 3 febbraio 1957, che ha cambiato radicalmente il modo di fare televisione in Italia. Quante immagini o suoni, riaffiorano alla mente di tutte quelle generazioni che lo hanno vissuto a pieno o di quelle che, anche non essendoci state, lo hanno sentito vivo e presente tramite i ricordi dei più adulti?
Il forte impatto del celebre format televisivo, che badava bene alla dimensione culturale più che al mercato raccontando l’Italia con un linguaggio semplice e diretto, viene celebrato con l’emissione ufficiale di un francobollo proprio in occassione dei suoi 60 anni.
“Carosello in quegli anni ha raccontato e portato con se, verso un pezzo di futuro che allora si poteva solo intuire, era la sintesi di tutto il mondo pubblicitario che negli Stati Uniti ormai aveva già una dimensione compiuta e che invece arrivava in questo Paese, ed arrivava nel migliore dei modi, come un racconto”. Queste le parole della Presidente Rai Monica Maggioni. “Si vendeva un modo diverso di essere, un modo diverso di fare famiglia attraverso quel racconto”, ha aggiunto la presidente della tv di Stato.
Il francobollo, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha il valore di € 0,95. A sinistra sono rappresentati sullo sfondo un vecchio monoscopio RAI e una tipica famiglia anni Sessanta riunita davanti al televisore che trasmette Carosello. A destra, invece, vi sono sei francobolli disposti su tre file e inseriti in un foglio fustellato, raffiguranti ognuno un’immagine del siparietto introduttivo e finale di Carosello. In basso, a sinistra, è riprodotto un codice QR per il collegamento al sito internet Rai Teche dove si troveranno contenuti multimediali dedicati al Carosello.
Quest’ultima caratteristica del francobollo rappresenta quasi un ponte fra le vecchie e le nuove generazioni: il vecchio ed il nuovo modo di esercitare la comunicazione. Come spiega lo stesso Domenico Tudini,(Presidente Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) “l’inserimento del QR code ci ha dato la possibilità di andare oltre la capacità di sintesi evocativa che il francobollo deve dare, ampliando alla possibilità di un’azione ulteriore”.
“Di carosello mi piace ricordare il fatto che faceva una comunicazione, forse inconsapevolmente se la guardiamo oggi, molto cortese, mai eccessiva e che riusciva a raggiungere tutti”, ha dichiarato, in tono forse un po’ nostalgico, la presidente di Poste Italiane Bianca Maria Farina, la quale si dice orgogliosa di poter contribuire alla diffusione di “questo bel messaggio” che spera possa servire non solo a far ricordare Carosello a tutti coloro i quali lo guardano con affetto, ma si augura che possa aiutare a far scoprire ai più giovani il valore di un certo tipo di “comunicazione bella”.
Della stessa idea è Mario Morcellini, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni: “Carosello ci piace perché è una comunicazione che fa bene all’industria culturale; rappresenta una forma d’arte comunicativa”.
“Il francobollo non è una cosa vecchia, è una cosa antica”, afferma l’on. Antonello Giacomelli, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, “è l’unica voce che lo Stato ha per esprimere gratitudine e riconoscenza a una persona, un soggetto, un passo importante della nostra storia”. Non è un caso, dunque, se l’autorità politica ha scelto di fissare nella memoria collettiva del Paese l’immagine di Carosello, destinata così a divenire immortale.
Vanessa Munaò