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Il Sogno della Crisalide pubblica il suo secondo album “Indietro Tutti”

Il Sogno della Crisalide torna sulla scena con il nuovo album “Indietro Tutti”, in uscita il 22 novembre su tutte le piattaforme digitali, prodotto da Manuele Fusaroli e Michele Guberti (Massaga Produzioni) per Gallia Music. L’album di nove tracce, che raccoglie i brani pubblicati nel corso del 2024 e alcuni pezzi inediti, rappresenta un viaggio concettuale tra passato e presente, con una riflessione su come, a volte, l’ossessione per i “bei tempi andati” possa trasformarsi in una trappola.

Ad accompagnare il disco in radio, troviamo il singolo “Tutti Esauriti*, un brano ironico e pungente che mette a nudo le contraddizioni della società odierna, tra “happy selfies”, stress e sovraesposizione.

“Indietro Tutti” è un album che, come racconta l’artista stesso: “Non vuole solo richiamare il passato, ma anche mettere in discussione il presente e il futuro, in cui spesso invece di progredire si regredisce, perdendo connessioni autentiche e rincorrendo un passato idealizzato.”

In questo lavoro, Il Sogno della Crisalide mescola sonorità ispirate alla musica italiana della seconda metà del Novecento, dall’elettronica anni ’80 al rock degli anni ’90, fino alle radici doo-wop anni ’50.

Attraverso testi ricchi di riferimenti e introspezione, “Indietro Tutti” solleva domande su come la tecnologia, pur promettendo di abbattere le distanze, finisca spesso per allontanarci ancora di più. In un’epoca in cui la comunicazione è alla portata di un click, sembra paradossale che il vero contatto umano sia sempre più difficile da mantenere. L’album si interroga, in modo provocatorio, su quanto davvero le nostre vite siano migliorate dalla tecnologia e su come la ricerca di semplicità e autenticità rimanga, oggi più che mai, un’esigenza profonda e ineludibile. Il Sogno della Crisalide esplora così le contraddizioni di un mondo che si rifugia nella nostalgia, idealizzando il passato, mentre fatica a creare connessioni autentiche nel presente.

“INDIETRO TUTTI” TRACCIA PER TRACCIA

  1. “San Junipero” – Un’intro strumentale che apre l’album con richiami alla cultura pop, evocando la tensione tra nostalgia e realtà.

  1. “Le Tue Scuse” – Un brano diretto che parla del desiderio di fuga e di frustrazione verso un contesto che non offre prospettive. Tra amara ironia e critica sociale, descrive giovani che partono, restano, o si arrendono a una realtà insoddisfacente.

  1. “Complotto! – Racconta la routine di una coppia in crisi che, invece di confrontarsi, finisce per dare la colpa ai “massimi sistemi”. Un testo che ironizza sulla tendenza a vedere complotti ovunque, persino nella vita privata.

  1. “Tutti Esauriti” – Ispirato all’onda dell’IT-POP italiano, questo brano prende in giro la cultura dell’apparenza, tra *happy selfies* e stress da performance. Un pezzo che mette a nudo le contraddizioni di una società in cui “tutto esaurito” non riguarda solo i numeri, ma anche le persone.

  1. “Ipocondria” – Un brano che esplora il disagio psicologico e la costante ansia per la salute, con un’ironia tagliente che dipinge il ritratto dell’ipocondriaco moderno, tra ricerche online e paure irrazionali.

  1. “Più Forte” – Gioca sul significato di “sentire” e descrive la difficoltà di aprirsi e di accogliere le emozioni, anche quando ci si è costruiti un muro per proteggersi. Musicalmente ispirato al genere doo-wop, è un inno alla vulnerabilità.

  1. “Chiedi a Chat GPT” – Una riflessione ironica sull’uso (e abuso) dell’intelligenza artificiale per rispondere a qualsiasi domanda, anche quelle più assurde. Un brano che invita a riflettere sul ruolo delle IA e sull’effetto che hanno sulle “intelligenze naturali”.

  1. “V.M.” – Prendendo spunto dal libro *Il sogno della Crisalide* di Vanessa Montfort, il brano ironizza sulla confusione di identità e sull’idea di ispirazione, tra fantasia e realtà, in un gioco di specchi tra autore e opera.

  1. “Le Due Metà” – L’epilogo dell’album, un pezzo che affronta il passare del tempo e la paura di invecchiare senza un senso compiuto. Con una certa malinconia, la canzone esplora il desiderio di ricongiungere passato e presente, senza restare “a metà”.

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