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Sostegno a distanza, presentate a Roma le Linee Guida per la valutazione dell’impatto sociale

Nella giornata del 20 settembre, nella Sala D’Antona del Ministero del Lavoro a Roma, sono state presentate le Linee Guida per la valutazione dell’impatto sociale nei progetti di sostegno a distanza. “Un lavoro durato due anni, da migliorare con l’esperienza – ha ricordato il Presidente di ForumSaD, Vincenzo Curatola – per il quale c’è stata una notevole collaborazione tra diversi gruppi e persone“.

Infatti, come ha sottolineato Alessandro Lombardi, Direttore Generale per il Terzo Settore Ministero del Lavoro, “uno dei profili innovativi del progetto è stata la previsione dell’impatto sociale”. In questo primo documento, della Riforma del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul Terzo Settore, il percorso partecipativo è stato il frutto di confronto e scambio di idee tra soggetti impegnati.

Le Linee Giuda si pongono l’obiettivo di valorizzare l’autonomia e responsabilizzare gli enti del terzo settore. In questa nuova chiave di rilettura, diversamente da prima, le attività vengono programmate in modo da valutare l’impatto sociale fin da subito. In questo modo, l’esercizio richiesto agli enti non è sterile, ma serve a “rinsaldare e creare ex novo il rapporto con i cittadini”.

Per la riuscita del progetto, afferma Teresa Savanella membro dell’Agenzia per la Cooperazione e lo Sviluppo, è fondamentale garantire la “relazione tra i singoli e le comunità”, giacché essa “consolida la cooperazione per lo sviluppo anche con gli altri Paesi, incalzando perfettamente le linee dell’Agenda 2030”.

Ovviamente, in questo nuovo approccio, soprattutto nel caso del sostegno a distanza, non si sottovalutano i fattori di rischio che potrebbero portare complicazioni. “Un percorso lungo prevede competenza e risorse economiche” e la paura maggiore delle piccole e medie associazioni, sottolinea Giuliana Tadiello membro del Comitato scientifico e Presidente della Onlus La Gabbianella, è che lo Stato invece di aiutare le organizzazioni dopo l’uscita dalla pandemia, chieda un ulteriore sforzo.

Nel testo compaiono parole come reciprocità, relazione, cultura, sostegno e presa in carico, che tuttavia sono parole al giorno d’oggi consumate”. Come ha puntualizzato Edoardo Patriarca, Senatore Esperto del Terzo Settore, “il testo spiega cosa è il SAD, ma anche cosa non è il SAD e ciò rappresenta una forte presa di posizione”. Questo è importante perché le organizzazioni che lo propongono “sono infrastrutture sociali a livello internazionale e pertanto dovrebbero essere riconosciute dal Ministero degli Esteri”.

È fondamentale difendere e sostenere il rapporto di infrastrutture del sostegno a distanza. Per questo motivo le linee guida riservano una maggiore cautela a riguardo. Questo tipo di sostegno è visto come la forma di cooperazione più nobile, che non solo consente la creazione di rapporti stabili e forme di partenariati più longevi e pregnanti di responsabilità, ha sottolineato Luca De Fraia di ActionAid.

La valutazione è difficile e non è un elemento da sottovalutare. È importante che le organizzazioni prima di procedere valutino se il lavoro di approfondimento e valutazione delle attività a ribasso possa essere utile a loro. Come afferma Pasquale de Mauro, professore dell’Università Roma Tre e membro del team scientifico che ha redatto le Linee Guida, “valutare non è soltanto misurare in maniera quantitativa, ma anche dare un valore al risultato”.

Dati gli obiettivi cognitivi che si voleva raggiungere, il gruppo di ricerca per delineare le Linee Guida ha usato un’analisi non standard attraverso dei focus group. “La partecipazione è la parola chiave del percorso e il DNA del sostegno a distanza”. Come viene illustrato dalla professoressa Mihaela Gavrila, dell’Università di Roma La Sapienza anch’essa membra del gruppo scientifico, lo strumento metodologico utilizzato è stato principalmente l’interpretazione. Qualsiasi scelta, dalla realizzazione dei focus group alle associazioni, è frutto di un confronto. L’approccio delle Linee Guida è di tipo partecipativo, per questo motivo chi ha messo a disposizione le proprie competenze e conoscenze all’interno dei focus group ha dato un contributo importantissimo alla stesura del documento.

La SAD si presenta come una dimensione di soft power che non solo consente cooperazione e sviluppo, ma contribuisce a creare “reti di solidarietà per garantire la solidità”. Per garantire la riuscita e l’efficacia degli strumenti di valutazione dell’impatto sociale è importante che essi vengano adattati alle esigenze. La ricerca esegetica ed empirica deve essere continua.

Indubbiamente, per il sostegno a distanza è necessario tempo e risorse. Per questo motivo bisogna decidere la valutazione quando si pianifica il progetto e non a progetto concluso. Inoltre, a cambiare è anche il coinvolgimento degli stakeholders, che assume un approccio più condiviso, poiché ogni tipo di informazione assume un ruolo fondamentale nella dimensione qualitativa.

Tuttavia, lo studio poi deve anche essere applicato per verificarne l’efficacia. Alcune associazioni come AVSI e Bhalobasa hanno già messo in pratica i nuovi approcci valutativi indicati dalle Linee Guida. Come sottolinea Irene Giorgi di Bhalobasa, il cambiamento organizzativo porta anche a un cambiamento culturale. L’innovazione sociale implica una cerca autonomia e soprattutto per quanto riguarda il sostegno a distanza va costruita una certa fiducia.

La valutazione dell’impatto sociale del sostegno a distanza non solo permette di verificare il codice d’obblighi di trasparenza del Terzo Settore, ma da valore alle reti e permette di aumentare il livello di organizzazione di terzo livello. In questo modo non solo gli enti del Terzo settore si assumono la responsabilità di ciò che hanno proposto, ma anche di quello che poi mettono in pratica.

Dopo il convegno Alessandro Lombardi, Direttore Generale per il Terzo Settore Ministero del Lavoro, ci spiega l’importanza delle Linee Guida per la valutazione dell’impatto sociale del SAD

      Intervista ad Alessandro Lombardi