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Spring Attitude 2023 day 2: Moderat, Studio Murena, Bluem in una serata corale a Cinecittà

Spring Attitude Festival - Domenica 24 Ottobre 2023 Foto di Mario Monopoli

Domenica 24 settembre si è tenuto il secondo giorno di Spring Attitude 2023, quest’anno dall’entrata principale di Cinecittà invece che dal set romano, garantendo una platea molto più grande con due palchi dalle stesse dimensioni, anche se forse in un contesto un po’ meno suggestivo rispetto la scorsa edizione. La giornata promette comunque ore e ore di musica di qualità fin dalle prime battute all’apertura delle porte.

Dalle 16.00 inizia infatti la giornata dello Spring Attitude con il set di Giin, in una formazione composta da due chitarre distorte accompagnate dalla voce malinconica della giovane cantante italiana,  con un sound che ricorda il grunge/alternative anni ’90.

Subito dopo è il momento del pop sofisticato di Anne Carol, alla sua prima volta a Roma, in cui batteria, elettronica ed una chitarra delicata e fluttuante si uniscono in melodie pop che a volte richiamano atmosfere quasi city pop giapponesi, come in “Ballare”, tratta dall’ultimo album del 2022 “Cinetica”.

Alle 16.50, con l’inizio dell’esibizione degli Studio Murena, si inizia già ad entrare nel vivo della giornata. La band jazz/rap di Milano, che è stata anche ospite di RadioSapienza nel programma The Music Box (potete recuperare l’intervista qui) accompagna basi jazz elaborate e accattivanti sullo stile dei Badbadnotgood, al flow disincantato e rabbioso di Carma, che racconta al pubblico il concept dell’ultimo album “WadiruM”, ispirato dal suggestivo deserto in Giordania, che viene paragonato alla solitudine e all’indifferenza metropolitana della città di Milano. Un ossimoro affascinante, tra una vasta landa desolata e un oceano di cemento e asfalto pieno di persone, ma che comunicano lo stesso senso di vuoto. Una setlist che privilegia l’ultimo album ma che non dimentica Long John Silver, una delle canzoni più apprezzate della band, anticipata da un “la pirateria è l’unica forma di resistenza”, in una esibizione memorabile che conferma la peculiarità della band nella scena rap italiana.

Si rimane nell’hip hop e nel rap Italiano con il set successivo di Ele A, accompagnata da DJ Shocca, uno dei nomi più importanti del panorama underground italiano (i due hanno anche lavorato alla canzone x dell’ultimo album “Sacrosanto” di Dj Shocca assieme a Guè Pequeno). Flow ispirato alla old school ma con ritmiche e basi moderne, con momenti elettronici e in alcuni momenti breakbeat come in “Uno9999”, Ele A gioca tra passato e futuro,

Alle 18.00 sullo Spring Attitude stage è il turno di Bluem, cantante e producer che è stata anche ospite su RadioSapienza nel programma The Music Box (potete recuperare l’intervista qui). Accompagnata dalla batteria di Andrea Dissimile dei 72 Hours Post Fight e Pier Francesco Pasini ai synth, la musicista sarda di stanza a Londra tra pop, elettronica e folk, racconta leggende e storie della Sardegna al femminile tratti dagli album “nou” e il precedente ep “Notte”. Tra sample vocali eterei e percussioni incalzanti, il set di Bluem è un continuo alternarsi tra momenti più delicati ed adrenalinici, che esplodono nel pezzo “Easy”, dove alla dolcezza e intimità folk della strofa si oppone una rabbiosa e fredda elettronica incalzante. Il tutto arricchito da sample che vengono dall’ep notte, con le dolci testimonianze di anziane signore che raccontano la propria infanzia e le differenze tra il crescere come bambino o bambina in Sardegna, ma anche con le parole della scrittrice sarda Michela Murgia, morta il 10 agosto 2023.

Dopo l’adrenalina dei Fuera, che con le loro ritmiche a metà tra house, hip hop e pop, hanno fatto ballare il Molinari Stage, è il momento del glam rock di Lucio Corsi. Con un outfit che ricorda il David Bowie anni ’70 con delle spalline esagerate e il volto truccato di bianco, Lucio Corsi passa da un rock divertente e divertito, tra assoli e tante chitarre, a momenti più cantautoriali, in cui suona da solo una chitarra acustica. Tra le canzoni in acustico ha totalmente rapito il pubblico un nuovo pezzo a cui sta lavorando “Francis Delacroix”, un mix surreale di imprese in una finta biografia magica su un personaggio mai esistito, che il cantante, non avendo ancora finito, conclude a metà dicendo che deve ancora andare avanti ma che si conclude con “Francis Delacroix… non ha mai detto una bugia”. Lucio racconta le sue canzoni, che parlano di cervi sulla luna, ragazzi secchi spinti dal vento come le foglie, elementi magici e surreale, con simpatia e sincerità, rendendo il set particolarmente divertente e memorabile.

Dall’ironia surreale e bonaria di Lucio Corsi si passa invece a quella graffiante e cinica di Tutti Fenomeni, che urla “non sopporto i cantanti” mentre i visuals mostrano Jovanotti, Damiano dei Maneskin, Orietta Berti e molti altri volti noti della musica italiana, intervallando queste sfuriate a finte cover dei Maneskin o altre band cambiandone il testo. Quando la band cerca però di prendersi sul serio con pezzi meno ironici il risultato è meno interessante.

Si è quasi al clou della serata con il set di Christian Loffler, producer tedesco che con il suo dj set ha portato una ventata di aria fresca e di serenità, attraverso sonorità minimal techno ariose e morbide, che hanno accompagnato il pubblico all’esibizione più attesa della serata: i Moderat, band composta da Apparat e dai Modeselektor, che iniziano subito alla grande con “A New Error” come secondo pezzo della setlist, composta quasi alla pari da pezzi dai 4 album della band. Visuals geometrici che richiamano il nome della band e che alternano numeri a scritte, che appaiono e scompaiono ricordando le criticità dei nostri tempi, e che si concludono con la scritta “Roma” che ha fatto urlare il pubblico dello Spring Attitude. L’esibizione dei Moderat, che ha fatto ballare tutto il pubblico raccolto sotto il Molinari Stage, si conclude con “Bad Kingdom”, di cui Apparat canta l’iconico ritornello “This is not what you wanted/Not what you had in Mind” assieme al pubblico, in un momento bellissimo in cui è impossibile non urlare a squarciagola.

Senza un attimo di pausa, a mezzanotte inizia l’esibizione di Meg, cantante napoletana ex membro dei 99 Posse, accompagnata da Marco Fugazza aka Suor Cristona, che con le loro ritmiche breakbeat hanno fatto cantare e ballare il pubblico dello Spring, ritagliandosi anche un po’ di tempo per sottolineare l’importanza di queste occasioni di ritrovo, criticando l’operato del governo italiano in particolare riguardo la gestione dell’immigrazione, raccontando di come da piccola, cresciuta in una città di costiera, il padre le abbia detto che la prima regola del mare è che non si lascia indietro nessuno.

L’ultima esibizione della giornata è quella del duo elettronico austriaco HVOB, accompagnati da una batteria analogica, in un continuo gioco tra melodie delicate e quasi dream pop ad esplosioni techno improvvise, in un set sorprendente e memorabile, ed una più che degna conclusione per lo Spring Attitude 2023, che assieme allo spirito primaverile si è portato anche la fine dell’estate.

Una edizione che conferma e amplifica quanto di buono visto nella precedente, grazie anche ad ospiti internazionali di alto livello, ma che per quanto riguarda l’organizzazione dovrà forse rivedere qualcosa: nonostante la precisione e il rispetto dei tempi dichiarati sono sicuramente da elogiare, l’implementazione del sistema cashless, per quanto interessante e condivisibile, non è riuscito del tutto, e il divieto di portare acqua all’interno del festival per poi venderla a ben 2 euro all’interno è una scelta che ha generato diverse comprensibili critiche che l’anno prossimo si spera possano essere risolte. A livello di line up e di spazi lo Spring Attitude si conferma però, assieme al MI AMI Fest di Milano, uno degli eventi più interessanti della scena musicale italiana, underground e non solo, rendendo questa edizione 2023 uno dei momenti di musica più belli di questo 2023.