Terzo appuntamento per il ciclo di seminari Case studies on food and agricultural statistics organizzati dall’Università La Sapienza in collaborazione con la FAO. Martedì, 18 marzo 2025, il Dipartimento di Scienze Statistiche ha ospitato l’incontro, “SDG indicator 15.4.2: Monitoring progress on the conservation of mountain ecosystems”, condotto da Xavier de Lamo Rodriguez, esponente della Divisione Forestale presso la FAO.
L’evento ha invitato gli studenti a riflettere sul ruolo cruciale che l’ecosistema montano esercita sulla vita delle persone. In particolare, le montagne sono portatrici di valori ecologici, economici e sociali, basti pensare che contribuiscono alla biodiversità terrestre, sono fonti d’acqua e di energia idroelettrica e costituiscono la sede di una vasta gamma di comunità culturali. Queste rappresentano alcune delle maggiori funzioni che svolgono e che, spesso, si tende a dare per scontato.
Negli ultimi tempi, però, si sono verificati una serie di mutamenti che hanno generato un ampio ventaglio di minacce indirizzate a danneggiare le montagne.
Lo scioglimento delle nevi perenni e dei ghiacciai, l’abbandono delle attività agricole e zootecniche tradizionali, l’urbanizzazione e il cambiamento climatico, con la relativa riduzione di alcune specie, hanno messo in pericolo l’intero ecosistema montano.
Nell’ambito dell’Agenda 2030, alcuni dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile risentono dell’impatto montano come l’eliminazione della povertà e della fame, la diffusione della salute e dei servizi igienico-sanitari, la produzione di energia pulita, l’incentivo a un lavoro dignitoso per tutti, la costruzione di imprese sostenibili e la lotta contro il cambiamento climatico.
Nello specifico, un attento approfondimento è stato dedicato all’analisi dell’indicatore sdg 15.4.2, custodito dalla FAO insieme ad altre agenzie. Questo determinato indicatore sdg si riferisce, in modo diretto ed esplicito, alla vita sulla Terra cioè alla protezione e all’uso sostenibile dell’ecosistema terrestre per contrastare la desertificazione, arrestare il degrado del terreno, fermare la perdita della diversità biologica.
«L’obiettivo 15.4.2, – afferma il dottor Xavier de Lamo Rodriguez – entro il 2030, si propone di garantire la conservazione degli ecosistemi montani, compresa la loro biodiversità, al fine di migliorare la loro capacità di fornire benefici essenziali per lo sviluppo sostenibile».
Inoltre, il dottor Rodriguez ha introdotto due concetti fondamentali che si possono individuare all’interno dell’indicatore sdg 15.4.2. Si tratta del Mountain Green Cover Index (MGCI) (Indicatore 15.4.2.a) che si occupa di misurare i cambiamenti nell’area di vegetazione verde nelle aree montane (foreste, arbusti e pascoli, e terreni coltivati), e della Proporzione di terreni montani degradati (Indicatore 15.4.2.b)che si dedica al monitoraggio dell’estensione dei terreni montani degradati come risultato del cambiamento della copertura del suolo di un dato paese e per un dato anno di rendicontazione.
La statistica è essenziale nell’analisi delle trasformazioni che investono la Terra, soprattutto, questo tipo di informazioni aiuteranno a delineare lo stato di conservazione degli ambienti montani al fine di misurare i progressi verso l’Obiettivo 15.4 dell’SDG.