Un grande opportunità culturale e di confronto ;queste sono le parole con le quali si potrebbe descrivere la serata di ieri durante la quale nella Facoltà di lettere, Area Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali ha avuto luogo il quinto appuntamento del ciclo di seminari “Tana libera tutte” . Il seminario di ieri dal titolo “Corpi illimitati, generi categorie e scelte” ha trovato questo spazio di incontro e dibattito, grazie al laboratorio di studi femministi “Sguardi sulle differenze” ,che si impegna ad affrontare il delicato tema “La libertà delle donne tra potenza e limite. Questo entusiasmante confronto moderato da Rita Debora Toti e organizzato da l’insegnante di Letteratura italiana e Studi delle donne Maria Serena Sapegno ha visto la partecipazione attiva di quattro relatrici di grande importanza della professoressa, scrittrice Francesca Izzo, la ricercatrice e professoressa di filosofia politica Olivia Guaraldo, la scrittrice neolaureata Federica Valentini e Sara de Simone, laureanda e membro del progetto culturale femminista in questione.
Durante il seminario i relatori hanno illuminato il dibattito con citazioni di teorie e filosofi, riportando alla luce le parole della filosofa post-strutturalista Judith Butler , che come sappiamo già da tempo si occupa di filosofia politica, femminismo e teoria Queer( teoria critica sul sesso e sul genere emersa all’inizio degli anni 90); citando La Butler nel seminario è stato possibile ascoltare i pareri riguardo la teoria della scrittrice sulla “Performatività di genere” .
Nella conferenza è stato nominato più volte anche il filosofo tedesco Friedrich Hegel, il suo concetto di coscienza, e il suo pensiero sull’ inclusività del corpo; quest’ultimo elemento è uno strumento che oggi, privo di valore, prende il significato di merce, in totale distacco con la mente e l’anima. L’obiettivo e la soluzione, si è specificato nel seminario, è divenire appunto sempre più spirito e mente.
La differenza di genere uomo-donna, argomento ampiamente discusso nell’incontro, ha spostato il contenuto del convegno su un diverso arco temporale : il patriarcato ,l’evoluzione e poi la fine nella storia dell’oppressione femminile. Nella società odierna, è stato sottolineato durante il meeting, che occorre lasciar spazio ad un nuovo rapporto tra uomo e donna, per evitare il rischio di una scissione che romperebbe la stabilità del sistema.
Il Queer e il modello di sfida che sostiene la non scissione in categorie definite gli individui per sesso, orientamenti sessuali e scelte, per ridurre il rischio di esclusione sociale, è stato un pensiero spesso evidenziato e criticato nelle sue sfumature durante l’evento di ieri.
Si conclude con un desiderio di apertura sociale ,la donna, vista spesso come punto di mediazione necessario al sistema , non va esclusa, anzi deve avere un ruolo di essenziale importanza, contrastando l’afasia del movimento progressista volta a impedire che l’ordine costruito porti ancora a l’esclusione, sfruttando il più grande strumento non meramente accessorio che da sempre ci ha permesso di raggiungere grandi obiettivi: il linguaggio.
Intervista a Olivia Guaraldo
Intervista a Maria Serena Sapegno