Lunedì 4 novembre si è tenuta presso la Facoltà di Economia la tavola rotonda “Tecnologie digitali per il patrimonio culturale. Nuovi modelli di offerta e di fruizione”. In conclusione della Summer School internazionale su “Cultural heritage enhancement”, alcuni esperti si sono confrontati sul tema delle tecnologie digitali, spiegando l’importanza di queste nella fruizione del patrimonio culturale in un dibattito coordinato da Janet De Nardis, giornalista e direttore artistico del Digital media fest.
Emanuele Baldacci, direttore della Digital service at DG for informatics (DIGIT) dell’European Commission, ha dato il suo contributo parlando, tra le altre cose, delle piattaforme in quanto servizio pubblico, come veicolo di fruizione della cultura. Giovanna Melandri, presidente della fondazione MAXXI, ha introdotto il progetto “Museum Booster”, l’hackathon rivolto a programmatori, e non solo, che ha come obiettivo quello della prototipizzazione di idee, servizi e prodotti volti a reinventare l’esperienza museale. A questo proposito è stato toccato il tema delle realtà virtuali, analizzando i nuovi devices utilizzati dai fruitori, ponendo successivamente l’accento proprio su questi ultimi, rappresentanti di un pubblico davvero vario e diversificato.
Lucia Ritrovato, responsabile comunicazione strategica della fondazione Musica per Roma, è intervenuta parlando del patrimonio musicale e raccontando agli attenti partecipanti la positiva esperienza all’interno dell’Auditorium Parco della Musica, oggi frequentato da grandi e piccoli. Giorgio Alleva, docente del Dipartimento Memotef della Sapienza, ha toccato il tema dell’industria culturale, parlando quindi non solo dell’importanza di preservare e tutelare i beni culturali ma anche della loro produzione. Barbara Costa, direttore Archivio storico Intesa Sanpaolo, ha espresso la sua preoccupazione per l’archivio di file digitali, largamente soggetti a perdite, usura o impossibilità di consultazione (basti pensare alle “vecchie” videocassette in VHS e alla difficoltà di utilizzo che riscontriamo oggi per danneggiamento e/o mancanza di lettori adeguati) rispetto alle pergamene e a documenti cartacei.
Fiorenza Deriu, docente del Dipartimento di Scienze statistiche e direttore del Master Big Data della Sapienza, ha parlato dell’importanza del punto di vista del turista, oggetto di un’attenta analisi mirata non solo al soddisfacimento di esso, ma anche ad evitare congestioni in determinati luoghi e valorizzarne altri che spesso rimangono fuori dai percorsi turistici, introducendo appositamente delle nuove figure professionali e creando, quindi, nuovi posti di lavoro.
E’ stato rilevante il tema della sicurezza, l’uso dei dati personali e i relativi problemi riguardanti il mondo dei social network, il ruolo del fruitore e la sua visione del digitale nel campo dell’arte, inquadrando le tecnologie come supporto e non come minaccia (rischio del “subire’’ le tecnologie). L’incontro si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione agli iscritti al Corso di formazione internazionale “Cultural heritage enhancement”, spunto di analisi in quanto ponte tra due continenti, grazie all’utilizzo di una piattaforma digitale con tantissime informazioni per gli studenti.