“Terzo Tempo” di Lidia Ravera: la Terza Età al Teatro Parioli

Ieri sera, sul palco del Teatro Parioli, è andato in scena “Terzo Tempo”, trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo scritto da Lidia Ravera.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna “Lingua Madre” – Il teatro italiano non fa schifo; drammaturgia italiana a confronto tra commedia e dramma. Un’immersiva esperienza nella drammaturgia contemporanea italiana: uno strumento che coinvolge attivamente il pubblico, fungendo da catalizzatore per stimolare la riflessione e il confronto sulle molteplici espressioni teatrali attuali.

La trama – a cura di Emanuela Giordano e con l’amichevole partecipazione di Enzo De Caro, Francesco Bianchi, Mariachiara Augenti, Emanuela Giordano – segue le vicende di un marito e una moglie che stanno attraversando il guado della terza età. Mentre lei sogna di rendere questo periodo il più prezioso della loro vita, lui comprende che le eccentricità di lei fungono da contrappeso alla paura universale di invecchiare soli e senza uno scopo. Un’eredità inaspettata offre a Costanza, la moglie, l’opportunità di creare un luogo accogliente per vecchi e nuovi amici, dove potersi riunire, studiare e condividere affetto. Il marito, Dom, sarà sempre al suo fianco, anche quando finirà nei guai.

Per Lidia Ravera, la provocazione è come una brezza leggera, accompagnata da un raro senso dell’umorismo. Sorridere non banalizza, ma aiuta a comprendere. Invece di cadere nell’ovvio di una coppia borghese in crisi, Ravera ci invita a riflettere sulle aspettative di vita e sulle ricchezze materiali e immateriali che ognuno di noi può offrire per migliorare la propria esistenza e quella degli altri. Nel frattempo, ci regala qualche risata.