Presentato oggi, 27 gennaio, nella Libreria Mondadori Via Piave, il libro di Marco Lombardi, “Ti ho lasciato il minestrone in garage“. Un titolo che ha suscitato grande curiosità da parte di tutti i presenti: «Tante le idee che ci sono dietro e che si sono unite, proprio come gli ingredienti di un minestrone. L’idea del romanzo, comunque, non è questa. Il nome è venuto cammin facendo» ha spiegato l’autore.
A condurre l’evento Roberta Ammendola, presentatrice del programma Rai Uno “Il caffé“.
La storia sembra uscita da un incubo – o da “un trauma”, come ha osservato Ammendola all’inizio della presentazione – perché tratta di un periodo storico complicato, in cui le persone sono costrette ad un “lockdown” stile marzo 2020. Molti edifici, infatti, stanno scomparendo nel nulla, senza un motivo: per questo, chi ha la fortuna di avere ancora un’abitazione deve rimanerci dentro, per evitare che venga occupata da chi è rimasto senza.
Un contesto, questo, di “piccola rivoluzione sociale” – come l’ha definita Marco Lombardi – in cui si inserisce la storia di Giulio e Giulia, una coppia che, dopo essersi separata, decide di tornare a vivere insieme nella casa di un tempo, nel tentativo di ricostruire la loro relazione.
Qui, però, i due subiscono un’invasione di dodici persone rimaste senza dimora. La storia si articola proprio a partire da questa convivenza forzata, da cui nasceranno una serie di vicende dove ci sarà di mezzo anche un gatto, presente nella copertina del libro.
E il nome del romanzo? «Un giorno, la mamma di mia moglie, Claudia, le lascia un messaggio: ti ho lasciato il minestrone in garage. Mi è piaciuto tantissimo, da lì l’ispirazione. Tante le idee che ci sono dietro, ma che hanno una loro unità: proprio come un minestrone».