Presentato alla 19ª Festa del Cinema di Roma U.S. Palmese, diretto dai Manetti Bros., è la storia di un giovane calciatore parigino di grande talento, che rischia però di buttare all’aria una carriera per via del suo carattere impulsivo. Una proposta insolita gli darà l’occasione di riscatto che merita. Con Rocco Papaleo, protagonista insieme all’attore francese Blaise Afonso. Nel cast anche Massimiliano Bruno, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Teixeira, Max Mazzotta, Massimo De Lorenzo, Claudia Gerini e Gianfelice Imparato.
“Per fare una grande impresa serve una dose generosa di pazzia”, dichiara a inizio film il personaggio di Gianfelice Imparato, citando Leonida nella famosa battaglia delle Termopili. Gli Achei persero lo stesso, ma non è quello il punto. Quello che conta è provarci con coraggio. Lo stesso coraggio misto a fantasia che contagia un vecchio tifoso della U.S. Palmese in pensione, interpretato da un grande Rocco Papaleo, per un ruolo che viaggia su un filo sottile tra ironia e malinconia. È a lui che viene in mente di organizzare una colletta per il paese di Palmi, una cittadina calabrese di 18.000 abitanti, per provare ad ingaggiare il fuoriclasse del calcio Etienne Morville (Blaise Afonso), giocatore fenomenale nato nelle banlieue parigine dal carattere fin troppo fumantino.
Questa la premessa per una commedia brillante, un viaggio attraverso il mondo del calcio di provincia fatto di passione, campi in terra battuta e di grandi sogni nel cassetto. Morville, messo fuori squadra per comportamenti violenti, si ritrova ad accettare la favola del Palmese per ripulire la sua immagine, per “farsi un bagno di umiltà” necessario per rilanciare la sua carriere. Il campionato dilettanti è solo di passaggio, almeno nella testa di Morville; quello che non si aspetta di trovare è un insieme di personaggi che lo costringono a fare i conti con se stesso. A partire dalla figlia di Rocco Papaleo, interpretata dalla bravissima Giulia Maenza, che non si fa problemi ad etichettarlo come “calciatore viziato”, e da cui però scaturisce un’amicizia che farà bene ad entrambi. E poi i suoi compagni di squadra, alcuni dotati, altri un po’ meno, guidati da uno stravagante allenatore, Max Mazzotta, che ha il compito di tenere insieme un gruppo che da una parte ne ammira le prodezze, e dall’altra ne risulta intimorito.
Il film scorre bene con un buon ritmo, la favola di Morville è incastonata in un piccolo paese ricco di personaggi interessanti e ben caratterizzati. U.S. Palmese insegue un sogno ad occhi aperti, che quando si realizza deve fare i conti con una realtà molto più difficile di quello che sembra. Ognuno con le proprie fragilità e incomprensioni. I Manetti Bros. sono un’eccellenza del cinema italiano, il loro stile risulta essere sempre originale e innovativo; dopo tre film incentrati sulla figura di Diabolik, sono tornati a fare un film più realistico e vicino alla loro storia di provenienza.
La storia di Etienne è una metafora della vita che vuole allontanare l’idea che il successo e il denaro da soli possano risolvere tutti i problemi. Soprattutto quando ti porti dietro un vissuto complicato, come quello della periferia parigina, e anche con una storia d’amore che si riaffaccia nella vita di Morville per mostrarsi sotto una luce diversa e più matura. Sebbene la storia abbia al centro il calcio, esso è un aspetto che si trova in mezzo a tante altre cose, un espediente per raccontare un mondo più semplice e genuino. Un amore antico per uno sport amato da milioni di ragazzini e che Etienne finalmente può condividere nella sua più pura essenzialità.
U.S. Palmese è un film che merita la visione, una commedia solare e a tratti toccante, che fa rivivere l’autentica passione per uno sport, con il solito tocco ironico e visionario dei Manetti Bros.