Il giorno 28 novembre, presso l’Aula A ‘Storia moderna e contemporanea’ di Lettere, all’interno del corso di Semiotica della moda tenuto dalla Prof.ssa Isabella spezzini, si è svolta la conferenza presentata dal Prof. Ugo Volli, “innovazione, grammatica, espressione”.
Il professore, nonché semiologo, ha incentrato l’attenzione sul termine ‘moda’ che risulta essere spesso ambiguo. La moda è vista come un’industria che ha ampliato un certo settore socio-economico, come abbigliamento individuale e collettivo, come oscillazione obbligatoria del gusto che ha particolare prestigio.
Volli menziona anche il linguista semiotico russo Lotman, il quale sottolinea alcuni aspetti legati alla stranezza, ai capricci e alle rotture della moda. Non ci si veste più per necessità vitale o per un senso legato al pudore, poiché la moda non ha più il ruolo di coprire il corpo ma di renderlo innovativo.
Volli mostra un confronto traa la moda dell’800 con la moda attuale, del XXI secolo, e afferma che la dinamica della moda è quella che marca il cambiamento sociale e culturale. Nello spazio di ogni cultura vi è una lotta costante tra una tendenza alla stabilità, all’immobilità e tra l’orientamento opposto, quindi verso la novità e la stravaganza.
In seguito, il professore menziona il problema dei riti di usura e dei riti di acquisto: se l’usura supera l’acquisto si ha una situazione di impoverimento, di pauperizzazione per la moda, se invece l’acquisto supera l’usura, c’è moda, e se i due ritmi risultano uguali, la moda non c’è.
Infine, argomenta sulla questione di internet, con i suoi social media che, tramite strategie di marketing, hanno cambiato profondamente l’approccio dei costumers con la moda, a grandi linee. Definisce i social media orizzontali e contagiosi, che non si basano sull’autorevolezza bensì sulla fiducia e, mentre da una parte diffondono più facilmente i costumi e le mode, dall’altra disintermediano e tolgono dei filtri che c’erano prima rispetto alle novità.
Conclude parlando del progresso che l’e-commerce sta portando nel campo dell’acquisto e quindi della sua influenza nel cambiamento del rapporto tra cliente e venditore.