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Ultimo appuntamento del seminario permanente di Storia della Filosofia con Andreas Speer

Sapienza Università di Roma in collaborazione con la Società Filosofica Italiana (S.F.I) ed il Laboratorio di ricerca multidisciplinare “STL- Savoirs, Textes, Langage”, appartenente all’Universitè de Lille, ha ospitato il seminario permanente di Storia della Filosofia dal titolo “Metafisica si dice in molti sensi. Figure storiche di una scienza anonima”

L’ultimo degli otto incontri si è svolto il 27 Febbraio 2025 presso l’Aula Seminari della sede di Villa Mirafiori, a cura del curriculum storico- filosofico del Dottorato di ricerca in Filosofia e con possibilità di partecipazione anche da remoto.

Ospite di questo appuntamento conclusivo è Andreas Speer, professore di Filosofia e Filosofia medievale presso l’Università di Colonia e direttore dal 2004 del Thomas-Instituts, facente parte dello stesso ateneo.

Il professor Speer si é occupato di redigere numerosi articoli, edizioni critiche e monografie relative al pensiero filosofico medievale ed ai suoi principali esponenti.

Oggetto del seminario é stata la lettura in lingua inglese , effettuata dallo stesso autore, del volume di Andreas Speer dal titolo “The Fragile Convergence: Structures of Metaphysical Thinking” pubblicato nel 2010 da Catholic University of America Press.

In armonia col tema del seminario permanente di quest’anno, l’incontro ha costituito una vera e propria lectio magistralis sul percorso storico della metafisica attraverso il pensiero di filosofi tra i quali in primis Aristotele e Tommaso d’Aquino (a cui è dedicato l’istituto presieduto dal professor Speer) ma anche Nicola Cusano e Kant.

Il filo conduttore tra gli autori é rappresentato, secondo il docente, dalla questione per cui possa esistere o meno una convergenza sul pensiero metafisico in quanto ricerca del fondamento della realtà.

A partire da Aristotele, che non ha mai veramente usato il termine metafisica ma “prima scienza”, e che esprime la difficoltà in cui si imbatte l’uomo quando si interroga sui fondamenti della realtà “ e giunge alla conclusione che, fondamentalmente, non sa nulla”.

Ha seguito poi l’analisi effettuata dall’autore stesso sul superamento di Aristotele effettuato da Tommaso d’Aquino.

Speer ha tenuto a sottolineare che la restrizione della metafisica, effettuata da San Tommaso, tiene conto di quei limiti aristotelici della conoscenza, cosiddette “condizioni epistemiche”, ma introduce una preziosa nozione ovvero il desiderio di conoscenza umana che punta a superare i limiti metafisici.

Nelle sue conclusioni Andreas Speer ha definito la metafisica, riprendendo le parole dei suoi autori,  “una scienza trascendentale ma non una scienza del trascendente” e che per quanto si indaghi, fino ad oggi “tutti i tentativi di dichiarare una di queste condizioni di convergenza come assoluta sono destinati a fallire”.

I rischi infatti sono quelli che ci esplica Kant nella sua “Critica alla ragion pure”, ovvero che la mente, nel tentativo di ascendere verso condizioni sempre più lontane, alla fine si rifugi in quei principi che “trascendono la ragione dell’esperienza” e quindi cada in confusione e contraddizione.

L’incontro ha poi visto l’intervento dei dottorandi in Filosofia che hanno esposto riflessioni e questioni all’ospite concludendo per il 2025 il ciclo di seminari.

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