Si è svolto lunedì 27 febbraio, nel Dipartimento di Mineralogia della cittadella universitaria della Sapienza, un seminario dal titolo “La chimica dei fantasmi, la pistola neutronica e altre storie invisibili. Introduzione alla radioattività e le radiazioni ionizzanti”. L’evento, rivolto a tutti gli studenti, è stato presentato dal Professore Michele Lustrino del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza.
Il tema della radioattività è stato introdotto con un breve excursus sulla storia delle scoperte scientifiche a riguardo e sui suoi protagonisti, da Röntgen (scoperta dei raggi X nel 1895) ai coniugi Pierre e Marie Curie (vincitori del premio Nobel per la fisica nel 1903), passando per Seaborg e per l’italiano Enrico Fermi. Tuttavia, il vero scopritore della radioattività naturale dell’uranio fu Becquerel, che nel 1896 in seguito a numerosi esperimenti sulla fluorescenza poté fregiarsi di questa rivoluzionaria scoperta. Ci si è inoltre soffermati sulla portata del fenomeno, che raggiunse il picco durante gli anni ‘30 del 1900 con la creazione di oggettistica varia “radioattiva”, cavalcando l’onda del successo delle scoperte a riguardo (si possono citare il dentifricio e i prodotti per il corpo al radio).
È poi proseguita l’analisi, sulla scia dello stesso tema, definendo quindi la radioattività quale caratteristica di alcuni elementi naturali di trasformarsi in altri elementi, in un processo (non inventato dall’uomo) che emette energia in diverse forme. È stato altresì specificato che nonostante questi processi siano naturali, anche l’uomo può indurre una radioattività detta “artificiale”. Analizzando poi la struttura dell’atomo si è giunti a definire le radiazioni ionizzanti, ossia quelle radiazioni, elettromagnetiche o corpuscolari, capaci di produrre ioni (particelle non elettricamente neutre).
Il seminario è stato inoltre arricchito da numerosi dati numerici ed esempi pratici con strumentazioni specifiche (ad esempio la rilevazione delle radiazioni α, β, γ), per fornire ai partecipanti un quadro informativo più completo.
Il tema della radioattività riporta alla memoria eventi passati e attuali, quali la bomba atomica che colpì Hiroshima e Nagasaki nel 1945, l’incidente di Chernobyl del 1986 e quello di Fukushima nel 2011. Tuttavia, nel mondo in cui viviamo ogni cosa è radioattiva, a partire dal nostro corpo; a definire la radioattività quale caratteristica positiva o negativa saranno perciò le diverse quantità della stessa in relazione al caso analizzato.
Maria Rita Zedda
Intervista a Michele Lustrino