RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Un viaggio nell’Est Europa attraverso le fotografie di Boris Mikhailov

Boris Mikhailov FOTO

Foto: Daniele Molajoli, palazzoesposizioni.it

Il Palazzo delle Esposizioni a Roma presenta la retrospettiva "Ukrainian Diary" di Boris Mikhailov dal 10 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024. La mostra offre oltre 800 immagini che spaziano dall'arte sovietica alla sua esplorazione artistica unica. Nato nel 1938 a Kharkiv, Mikhailov, inizialmente ingegnere, ha resistito alle censure sovietiche diventando un'icona della fotografia contemporanea. Questa esposizione è una rara opportunità di immergersi nell'evoluzione di un artista che ha sfidato convenzioni, da un mancato ingegnere a una figura cruciale della fotografia mondiale.

Dal 10 Ottobre 2023 al 28 Gennaio 2024 il Palazzo delle Esposizioni a Roma ospita una retrospettiva senza precedenti dedicata a Boris Mikhailov, rinomato artista e fotografo ucraino. La mostra, denominata “Ukrainian Diary” è curata da Laurie Hurwitz in collaborazione con l’artista stesso, ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, con il supporto organizzativo della Maison Européenne de la Photographie di Parigi.

L’esposizione, la più ampia e significativa dedicata all’artista finora, presenta oltre 800 immagini che offrono una panoramica completa della sua evoluzione artistica, che va dagli anni ‘60 fino agli anni 2000. Mikhailov ha costruito infatti una carriera eccezionale che si estende per oltre cinquant’anni, contribuendo significativamente alla scena artistica contemporanea dell’Europa dell’Est.

Per oltre mezzo secolo, Boris Mikhailov ha espresso la sua ribellione contro le censure sovietiche e i canoni artistici tradizionali attraverso fotografie e sovrapposizioni fotografiche, spesso ritagliate e colorate a mano, e raggruppate in delle serie. Questa pratica artistica si è rivelata una forma di resistenza contro l’oppressione, trasformando il suo lavoro in un grido anticonformista. Attraverso la sua fotografia documentaria, sperimentale e concettuale, l’artista cattura la cruda realtà della vita quotidiana, la povertà e l’oppressione della dittatura. Offre uno sguardo sulla normalità, senza filtri sulla durezza del mondo che lo circonda.

In alcune serie di fotografie iconiche, in esposizione alla mostra, predomina un colore specifico, che permette di contraddistinguerle. La serie “Red”, ad esempio, composta da 84 fotografie, è pervasa dal rosso, colore che simboleggia la forza dell’ideologia comunista nell’infiltrarsi nelle sfere pubbliche quanto in quelle private, sottolineando quindi la sua influenza su ogni aspetto dell’esistenza sovietica. Analogamente, anche nella serie “Green” predomina un preciso colore, il verde, che sta a simboleggiare il colore della palude, in riferimento alla vita nell’Unione Sovietica degli anni precedenti.

Chi è Boris Mikhailov: la storia di un mancato ingegnere

L’artista nasce il 25 agosto 1938 a Kharkiv, Ucraina, da genitori ingegneri. Dopo essersi laureato in ingegneria elettronica nel 1962 presso l’Università di Kharkov,  Mikhailov intraprende la carriera di ingegnere in un’azienda che produceva componenti elettriche per l’industria aerospaziale. Tuttavia, le sue passioni artistiche prendono il sopravvento, guidandolo verso una carriera fotografica. L’ingegnere sfrutta per anni la camera oscura dell’azienda per sviluppare foto private, come quelle della serie “Susy e gli altri” (1960-1970), fino al momento in cui il KGB interviene, a seguito di una segnalazione, confiscando la camera oscura e accusando Mikhailov di pornografia. Questo drammatico evento lo priva del lavoro, ma allo stesso tempo, inaugura la sua nuova vita come fotografo a tempo pieno. Nei decenni successivi, ha affrontato le sfide artistiche dell’era sovietica, esplorando temi sociali e politici attraverso serie innovative come “Red” e “Yesterday’s Sandwich”. La caduta dell’Unione Sovietica negli anni ’90 ha ispirato ulteriori progetti significativi, tra cui “Case History”, che documenta la vita dei senzatetto a Kharkiv. La sua influenza si è estesa a livello internazionale, vincendo premi prestigiosi e partecipando a esposizioni di rilievo, tra cui la Biennale di Venezia. La continua esplorazione della condizione umana e l’unicità nell’affrontare le trasformazioni sociali che caratterizzano l’artista lo rendono una figura di spicco nella storia della fotografia contemporanea.

Per dettagli sul costo dei biglietti e ulteriori informazioni sull’evento, si suggerisce di consultare il sito di Culture Roma.