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Il progetto di restauro dell’Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore

Venice Gardens Foundation presenta il progetto di restauro e riapertura al pubblico dell’Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore di Venezia all’insegna della sostenibilità, dell’armonia con la natura e lo spirito del luogo. 

Il  29 gennaio 2023 è  stato presentato , in occasione del XXVII Seminario di Venezia organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Londra, “In Venetia Hortus Redemptoris”: il nuovo progetto di Venice Gardens Foundation volto al restauro, conservazione, gestione ed apertura ai visitatori del Compendio del Giardino – l’Orto, le Cappelle di meditazione, le Antiche Officine, la Serra e l’Apiario – del Convento della Chiesa palladiana del Santissimo Redentore, luogo di alto valore storico, simbolico e spirituale, caro ai veneziani e al mondo.

Un grande Progetto Città di rilevanza internazionale che conferisce a tali spazi un ruolo di riferimento significativo, condiviso con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e con la Santa Sede che lo rende un progetto modello di reciproco scambio di visioni e sapere.

Presieduta da Adele Re RebaudengoVenice Gardens Foundation promuove il suo impegno dal 2014 nel restauro e nella conservazione di parchi, giardini e beni di interesse storico e culturale, attuando progetti rivolti alla tutela del patrimonio botanico ed artistico.

In linea con lo spirito di alto mecenatismo che ne contraddistingue da sempre l’operato e dopo il restauro e riapertura al pubblico nel 2019 dei Giardini Reali di San Marco a Venezia – grazie ad un complesso intervento di oltre 6 milioni di euro (tra i numerosi premi vinti dai Giardini Reali restaurati, anche Il Parco più bello d’Italia 2022). – Venice Gardens Foundation intraprende oggi una nuova sfida: la rinascita di un luogo di profonda valenza simbolica e spirituale, il Compendio del Redentore, mai aperto al pubblico, attraverso un disegno durevole nel tempo che, nel pieno rispetto dei valori cappuccini, riconduce all’importante tradizione dei giardini e degli orti conventuali, alla loro ricchezza e capacità di sperimentazione, ma che al contempo guarda al futuro con consapevole e responsabile impegno.

Sostenibilità ed autosufficienza sono i principi-chiave che animano il progetto il cui restauro botanico è stato affidato a Paolo Pejrone, giardiniere e architetto paesaggista di fama internazionale, allievo di Russell Page e Roberto Burle Marx, autore, tra i tanti lavori, anche del ripristino dell’Orto di Santa Croce in Gerusalemme a Roma e, su incarico della Fondazione, i Giardini Reali di Venezia a San Marco. Il progetto di restauro architettonico è a cura di Alessandra Raso, architetto impegnato in restauri di importanti complessi storico-artistici e progetti per istituzioni culturali, tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano.

“Un orto ben coltivato può esse un generoso e versatile compagno di lavoro (e di avventure e di vita); quello dell’orto è un affascinante e lungo viaggio a tappe fatto di partenze e di arrivi e non solo…La diversità e la ricchezza sono il felice programma veloce d’estate e lento d’inverno…” – afferma l’Arch. Paolo Pejrone.

 Il restauro botanico – che ha ottenuto il finanziamento dell’Unione Europea NextGenerationEU con un contributo di 2 milioni di euro (PNRR Ministero della Cultura Restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici) – vede nel progetto dell’architetto Paolo Pejrone oltre 2.500 alberi e piante previste a dimora.

I visitatori potranno trovare accoglienza e svago passeggiando fra gli ulivi, il frutteto i cipressi, la vasca delle ninfee (omaggio alla fascinazione per l’Oriente che da sempre anima la Serenissima), i 400 metri di pergolati in legno di castagno, tramandati negli orti veneziani e ricoperti da piante di uva, rose, glicini e bignonie, nel giardino dei pitosfori e rose affacciato sulla Laguna, nell’antica cappella di meditazione e nella biblioteca accanto al ristoro. Grande attenzione sarà dedicata al benessere delle api, con la presenza di arnie e con lo svolgimento dell’attività di smielatura in loco.

La Fondazione collabora inoltre con ricercatori e artisti alla realizzazione di opere strettamente connesse all’essenza e alla vita dei giardini e sostiene, attraverso un sistema di cooperazione internazionale, la pubblicazione e la trasmissione di testi inerenti alla cultura del giardino. Tra le varie attività promosse dalla Fondazione il “Campiello Verde – Premio Venice Gardens Foundation”, un’iniziativa frutto della collaborazione con il Premio Campiello: le due Fondazioni hanno infatti deciso di istituire un riconoscimento speciale alla narrativa che porti al centro della propria narrazione il tema della Natura. Un nuovo riconoscimento per le parole che, in ascolto della natura, con essa risuonano attraverso la scrittura, con particolare profondità.