“Cos’è la perfezione? Nessuno di noi nasce in un corpo perfetto…lascia che quello che indossi parli di te”.
Queste sono le prime parole pronunciate da Vladimir Luxuria e Fabio Coconuda nello spot pubblicitario della casa di moda femminile “Coconuda”. Spot di cui si è parlato il 27 novembre in un incontro organizzato dal corso di laurea di ‘Scienze della moda e del costume’ della nostra università. A presentare, la presidente del corso Cinzia Capalbo, con interventi della professoressa Isabella Pezzini e di Bianca Terracciano. Ospiti d’onore, ovviamente, i due protagonisti dello spot: il fondatore e fashion Manager Fabio Coconuda e Vladimir Luxuria, testimonial.
Il messaggio di questa campagna pubblicitaria è quello di sentirsi in armonia con il proprio corpo e con la propria femminilità. Femminilità che non deve essere soggiogata a nessuno standard di perfezione, che è diversa e specifica di ogni persona. Si è quindi parlato molto di “normalità”: la normalità nel mostrarsi per come ci si sente. Concetto approfondito da Vladimir Luxuria, nel suo prezioso intervento, che racconta la sua esperienza: – io non indossavo gli abiti conformi al mio genere, ciò non era considerato normale- ma cosa deve essere considerato normale? Ognuno vive la propria normalità per come la sente – la femminilità per me era una conquista-. Ecco che Vladimir Luxuria è quindi testimonial perfetto per il messaggio che questa pubblicità lancia; perfetto simbolo di forza e sicurezza nel vivere nei propri panni.
Particolarissimo è il set di tutta la campagna pubblicitaria: la stessa azienda “Coconuda”. Vediamo lo stilista intento a svolgere più ruoli, da sarto a magazziniere, accanto, Luxuria, luminosa e fiera nel mostrare sicurezza e femminilità. La scelta del set è un’idea dello stesso Coconuda che ha voluto valorizzare tutto il processo lavorativo. Ogni collaboratore, in ogni campo, è importantissimo per la realizzazione e la vendita di un capo di abbigliamento.
Si è quindi parlato di cosa significhi veramente lavorare nel mondo della moda: la moda non è solamente il luccicante e colorato mondo delle passerelle, anzi quello è la minima parte di un lavoro che richiede ben altro. Lavorare nella moda vuol dire sporcarsi le mani, lavorare accanto ai collaboratori, capire le esigenze dei clienti, ottenere permessi per agire, gestire stipendi, pagare tasse, rispettare dei tempi; contemporaneamente non smettere mai di pensare e di farsi venire nuove idee. È un lavoro che richiede tantissimi sacrifici e tantissima gavetta. Non si può diventare Fashion Manager di successo se prima non si è partiti dal basso, non si può essere a capo di una azienda che produce abiti se non si conoscono personalmente tutte le fasi della catena di montaggio che ne fa parte.
Il monito per i ragazzi è di non lasciarsi ingannare dal mondo dei social, da modelle, modelli e fashion blogger. Inutile tentare di imitare dei modelli che poco hanno a che fare con la moda -è inutile proiettarsi in miti che non si sarà mai-. Per concludere utilizziamo ancora le parole dello spot: “nessuno è uguale a te, amati per come sei, non per come ti vogliono gli altri”.
A fine evento abbiamo intervistato Testimonial e Fashion Manager i quali, con grande disponibilità e gentilezza hanno approfondito con noi i temi dell’amare e vivere la propria normalità, del rapporto tra moda e stereotipi, della libertà di espressione del proprio io.
Marika Dioguardi e Miriam Petrini