L’evoluzione del ruolo della donna
Prima fase anni ’50-’70
In questo periodo storico la figura femminile nonostante inizi una prima fase di modernizzazione del suo ruolo, sia in ambito familiare che pubblico, è ancora strettamente vincolata da un sistema patriarcale che le attribuisce come unico ruolo quello di gestire la vita familiare. E’ solo con il finire degli anni ’60 che la donna acquisisce maggiore autonomia inizia un processo di emancipazione lavorativa e scolastica: si registrano i primi accessi alle scuole superiori ed in casi eccezionali anche all’università.
Seconda fase anni ’70-’80
In questa seconda fase l’emancipazione femminile diviene più evidente, assistiamo alla nascita de i primi movimenti femministi nati da prima negli Stati uniti e successivamente anche in italia: le più grandi conquiste del femminismo italiano in questo periodo sono state la legge per il divorzio del 1070 nota come legge Fortuna-Baslini e quella che regolamentava l’aborto del 22 maggio 1978. Altro importante passo in avanti fu l’abolizione della nota “clausola del nubilato” che prevedeva il licenziamento della donna in caso di matrimonio. L’anno 1981 è ricordato per un ulteriore legge importante in questo ambito quella riguardante l’interruzione volontaria della gravidanza entro il terzo mese.
Terza fase ’90-2000
Gli anni ’90 sono caratterizzati dallo sviluppo della rete internet che ha permesso l’evoluzione dei costumi e degli stili femminili; grazie a questo nuovo mezzo di comunicazione gli stilisti e le case produttrici creano i primi siti non solo per attirare l’attenzione della donna ma anche con lo scopo di commercializzare i prodotti e invogliarla all’acquisto. Indumento significativo di questo periodo storico, precedentemente considerato come simbolo di teppismo, è rappresentato dal jeans. Questo particolare tipo di pantaloni divine popolare anche tra la maggior parte delle donne di tutte le classi sociali.