La World Youth Orchestra continua il tour musicale del progetto Suoni di Fratellanza in un viaggio che vedrà i giovani musicisti protagonisti di una serie di concerti che mirano alla diffusione degli ideali di fratellanza. La World Youth Orchestra è una fondazione non profit cofondata da La Sapienza, con il sostegno di Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Negli anni ha ricevuto i riconoscimenti politici da UNICEF, ONU, Commissione Europea e dal Presidente della Repubblica Italiana e ha riscosso successi artistici nei maggiori festival internazionali.
Dopo l’ultima tappa a Beirut dello scorso febbraio, il tour li porterà in Bosnia-Erzegovina per le tappe del 2 giugno, del Centro Culturale Kosaka di Mostar e il 3 giugno al Centro Culturale di Sarajevo, per poi concludere il 19 giugno al Festival di Fes in Marocco.
Ogni concerto avrà un programma diverso rappresentativo di un tratto peculiare del paese ospitante. A Sarajevo, città che è stata teatro delle violente guerre civili degli anni novanta, l’Orchestra suonerà la IX sinfonia di Beethoven, l’inno di una nuova Europa unita. In Marocco il filo conduttore sarà la religiosità nella musica cristiana e arabo andalusa, storico esempio di dialogo.
Gli artisti oltre a vivere un’importante esperienza dal punto di vista professionale, volta a sviluppare una maggiore responsabilità e creatività artistica personale, crescono dal punta di vista umano. “Ci auguriamo che alla fine di questo nuovo viaggio, i nostri giovani musicisti della World Youth Orchestra ritrovino il senso di ciò che oggi sembra perduto, il senso più profondo dell’essere umano: la fratellanza, e una volta ritrovata possa diventare nel loro agire, profonda testimonianza.” spiega il direttore artistico musicale Damiano Giuranna.
La World Youth Orchestra nasce dopo i tragici attentati di New York e di Washington, quando sessantacinque giovani musicisti, rappresentanti dei cinque continenti, si incontrano a Roma il 15 settembre 2001. Da 18 anni l’orchestra porta la sua musica nei territori attraversati da conflitti religiosi e con forti difficoltà politiche e sociali.