Con oltre un miliardo di ore di video viste al giorno, YouTube si attesta come colosso dei colossi del video sharing online, emblema del Web 2.0 e quintessenza degli “user generated content”. Forte dei numeri record che superano di ben dieci volte i risultati del 2012, la piattaforma sfida direttamente il vecchio tubo, quello catodico, e lancia un nuovo servizio pay tv in streaming, confinato per ora al solo mercato statunitense: YouTube TV.
YouTube TV è un pacchetto onnicomprensivo un che include ben oltre 40 canali, comprese le principali reti di news come Abc, Nbc e Fox, diverse programmazioni sportive ed innumerevoli film. Al momento l’iscrizione non è esattamente “democratica”: ben 35 dollari al mese, con alcune opzioni da pagare a parte e l’accesso limitato ad un massimo di sei dispositivi. Tuttavia, l’idea sembra essere vincente: non una sottoscrizione diversa per ogni tipologia di contenuto, ma un pacchetto su più livelli che offrirà a chiunque voglia troncare con la TV tradizionale tutto il meglio della programmazione a portata di click.
Come è facile intuire, l’offerta è pensata in particolar modo per il pubblico giovane e potrebbe essere la svolta che il mercato televisivo, ormai afflitto da una cronica emorragia di giovani utenti, aspettava da tempo. “Non c’è dubbio che ai Millennial piacciano i contenuti televisivi” afferma convinta Susan Wojcicki, amministratore delegato di You Tube, “il punto è che non vogliono usufruirne nelle modalità tradizionali”. Non una questione di generi o formati, dunque, ma di esperienza della fruizione: la televisione non è morta, il suo linguaggio ha ancora appeal sulle nuove generazioni; quello che cambia è invece il contesto di ricezione, che non è più solo il salotto di casa.
Dalle partite di Fox Sports alle serie TV (i nomi grossi come HBO sono al momento fuori da questa sottoscrizione), passando per reality e talent di ogni genere e forma: l’offerta presenta tutto quello che ogni Millennial vorrebbe avere sempre a portata di mano ovunque, grazie alla possibilità di fruire i contenuti da mobile e usando il cloud senza limiti come un disco esterno. La domanda non è cosa guardare, ma dove.
Ismaele Pugliese